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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Shoah, negazionismo e libertà d'espressione

di Luca Picotti 5^H Il 27 gennaio è stata celebrata la Giornata della Memoria. Ogni anno ci si ricongiunge nel nobile atto del ricordo per combattere lo spettro dell'oblio. Non sono però da trascurare le responsabilità che il ricordo comporta; dal punto di vista giuridico e morale sorge un nuovo nemico nel momento in cui il ricordo mistifica la realtà dei fatti: il negazionismo. Questo nasce da una perversa degenerazione del revisionismo, termine utilizzato dalla storiografia per indicare la reinterpretazione della storia, la messa in discussione di alcuni fatti secondo modelli e paradigmi teorici differenti. Il termine negazionismo, “inteso come negazione sistematica e ideologica di realtà e verità” ( Emanuela Fronza, “Il negazionismo come reato”), si sviluppa a seguito delle atrocità commesse nella Seconda Guerra Mondiale. La negazione o comunque minimizzazione della Shoah e l'apologia del nazismo rappresentano al meglio la violazione della memoria alla quale tende que

Speciale carnevale

di Nicola Petrucco 5^H Marco Mion di 5C con "Richie Tenembaum" Nonostante lo sbandamento di dicembre, eccoci qua (stavolta puntuali) col numero di Carnevale. I festeggiamenti dei marinelliani, come ogni anno, sono stati vari e particolarmente partecipati: centinaia di figuri di ogni sorta hanno invaso il cortile durante la ricreazione di sabato 6 febbraio.  A causa di sovrapposizioni di impegni delle varie classi infatti non è stato possibile mantenere la tradizionale data del giovedì grasso. Si è cercato il giorno nel quale fossero presenti più studenti e questo però ha fatto sì che le classi con la settimana corta non abbiano potuto partecipare. Ci dispiace particolarmente ma siamo sicuri che riusciranno a recuperare nei prossimi anni. Visto il successo della scorsa edizione, abbiamo deciso di riproporre un concorso per la migliore maschera di gruppo e individuale. Per ottenere la classifica finale, che trovate nella pagina affianco, sono stati necessari due momenti

SPERIAMO CHE DOMANI IL SOLE NON SORGA

di Andrea Canciani 5^L Si sveglia dopo una lunga notte di sonno ristoratore, si affaccia alla finestra, ammira prima la bellezza offerta dal paesaggio scozzese del 1700 , poi alza gli occhi al cielo, sente il calore dei raggi solari sulla pelle, solleva le mani in segno di protesta e impreca dicendo: ”mannaggia a te oh sole, mannaggia a te che continui ad alimentare il fanatismo”. Questo accadeva ogni mattina, ogni mattina Hume si sporgeva alla finestra, guardava il sole e imprecava. La sua giornata iniziava sempre male, per lui il mondo quasi sembrava il peggiore dei mondi possibili, tuttavia le cose si risolvevano. In fin dei conti il suo era pur sempre uno scetticismo sereno. Certo, per lui risultava tanto difficile digerire il nesso causa-effetto quanto per il nostro organismo il kebab, ma la sua convinzione era sufficiente. Bastava non cadere nell’ ”entusiasmo”, nel fanatismo ingiustificato. L’esperienza è limitata e intermittente; non è quindi giustificabile l’associa

As I was moving ahead

  di Raffaele Indri 5^L   Strutturato come un imponente collage di sequenze che raffigurano numerosi eventi della vita del regista – che disquisisce in voice-over della sua concezione di vita, di arte, di cinema – questo documentario prettamente sperimentale (Mekas è, insieme con Stan Brakhage, l’esponente di spicco del New American Cinema) intreccia le sensazioni che lo compongono in modo totalmente casuale, attraverso un processo di reminiscenza spontanea. La scelta artistica non è né correlata alla notevole mole di materiale (il film dura 285 minuti) né è un virtuosismo compiaciuto e fine a se stesso: Mekas intende sottolineare l’assoluta impossibilità di una «coscienza del ricordo». Cosí in As I was moving ahead il rosso di un geranio può rimandare alla comunione della figlia, che cederà il passo ai prati innevati di Central Park. Un gatto che gioca, l’acqua di una pozzanghera che trema sull’asfalto, i fotografi ambulanti di Soho. Non c’è ragione né consequenzialità. È i

NON FERMATEVI AL SEMAFORO GIALLO

di Marco Mion 5^C (Da sinistra a destra) Luca, Jacopo, Lorenzo, Federico Sabato 24 Ottobre, ospiti alla serata psichedelica tenuta al circolo Cas*Aupa, si sono esibiti i friulani “Stringe”, il solista piemontese “Selfimperfectionist” e la band torinese “The Yellow Traffic Light” con cui ho avuto il piacere di scambiare due parole. Grintosi, energici e poco più che ventenni, i “The Yellow Traffic Light” sono un gruppo shoegaze psichedelico composto da Jacopo Lanotte (voce, chitarra, tastiere), Luca Chiorra (batteria), Federico Mariani (chitarra e tastiera) e Lorenzo Avataneo (basso e cori). Così orchestrati, i YTL sono attivi da quattro anni e dal 2014 hanno registrato due EP con i quali rivendicano un’attenzione più che meritata da parte di un pubblico che ingiustamente tende a dimenticare la differenza tra musica che vende e musica che piace. Buona lettura e, spero vivamente, buon ascolto cari musicofili marinelliani! Come è co

La rivincita del Brasile: Vanguarda Paulista

di Matteo Nigris e Matteo De Cecco 5^G   Anche il (brutto) 2015 sta volgendo al termine e, volendo riservare il resoconto di questa annata al prossimo numero, qui vi parleremo di quello che forse è l'ultimo movimento rimasto tra quelli ben connotati geograficamente e insieme artisticamente validi: dunque ci trasferiamo in Brasile e analizziamo il fenomeno delle Vanguarda Paulista. Per comprendere la genesi e i tratti di questa scena forniamo una trattazione cronologica della musica brasiliana a partire dal 1942, anno in cui Leopold Stokowski (noto per aver diretto la colonna sonora del celeberrimo film "Fantasia"), ideò una compilation in cui fece suonare numerosi suoi amici brasiliani, essendo un grande appassionato della musica tipica del posto. In questo modo ci è stato fornito il primo documento tangibile di una lunghissima tradizione: il risultato è esattamente quello che ci si aspetterebbe ascoltando dei brani provenienti da una cultura che deve tanto a q

Periferica Centralità

di Shani-Yael Baldacci 4^I L’espressione che lo scrittore Rella usa parlando di “anomalia periferica” evidenzia un’anomalia esterna, non così essenziale. Periferica, “marginale”, ma non necessariamente meno importante. Centro e periferia formano un tutt’uno creando la città che, come afferma Aristotele, “è stata creata dall’uomo per vivere bene assieme”. Giungere ad abbattere il dualismo centro-periferia può aiutare a riappacificare l’anima con il nostro corpo. L’uomo stesso è centro e periferia di un unico ente, come dice Portoghesi nel suo “Riprogettare le città”, la periferia è il luogo in cui rispecchiare noi stessi e dev’essere guardata con quel sentimento umanistico della “pietas”, ovvero con amore. La periferia va curata come fosse una nostra coetanea che, in qualche modo, potrebbe rispecchiare il prodotto delle nostre illusioni ed intenzioni mai realizzate. Vittorini è uno dei sostenitori di questo dualismo, in quanto vede il centro come spazio ben strutturato,

Scienza e diritto: le nuove frontiere aperte dalle neuroscienze

di Simone Gasparini 5^G Il diritto, quanto meno nella sua forma applicativa, ha sempre dovuto relazionarsi e confrontarsi con il comportamento e la mentalità umana. Negli ultimi trent’anni inoltre, grazie allo sviluppo delle neuroscienze e della psicologia cognitiva, si è potuto ottenere un maggiore grado di affidabilità ed un ampliamento delle conoscenze riguardo l’encefalo e tutti quegli elementi della natura umana di cui non solo si interessa il diritto ma anche la filosofia, la religione e l’economia. In questo senso quindi, al giorno d’oggi, possiamo assistere ad un’estensione del dialogo tra le diverse discipline con la conseguente genesi di nuove branche al loro interno. Particolarmente significativa è infatti la nascita, nel contesto anglosassone, della “neurolaw” (traducibile con: “neurodiritto”). Obiettivo del neurodiritto è quello di analizzare l’applicazione delle nuove conoscenze sul cervello in campo giuridico sia concettualmente che tecnicamente. Le applicazion

Questa robotizzazione non mi fa ridere

di Linda Amaduzzi 4^H Disegno di Chiara Lesa 4^H Un bel giorno un mio amico mi disse che un buon tema per il mio articolo sarebbe stato un commento sulle novità di quest’anno scolastico: la “robotizzazione” della scuola e il famoso bimestre. Mi disse di dare un taglio personale e ironico, o almeno di farci un tweet divertente da poter pubblicare in ultima pagina. Allora mi sono chiesta come riuscire a dare un taglio ironico a questo tema e mi sono accorta che i cambiamenti che stanno affliggendo questa scuola non mi fanno affatto ridere. Non mi fa ridere il fatto che i miei genitori possano sapere prima di me i voti e le assenze fatte, non mi fa ridere nemmeno dover scendere a compromessi con questa realtà con espedienti del tipo “guardiamo il registro elettronico insieme” oppure “carico i voti un giorno dopo per darvi la possibilità di riferirli personalmente”. Non mi piace che questo cambiamento scomodo per tutti, se non deleterio, sia interpretato come progresso, perch

CO2 NEMICA INVISIBILE

di Celeste Bozzetto 3^A Ormai si sente parlare talmente tanto di “effetto serra” e di “emissioni di CO2” che tutte le notizie inerenti a questi due fenomeni non ci stupiscono più. Da qualche settimana il popolo di twitter ha lanciato l’hashtag “#nevermorelessthan400ppm”, dal momento in cui alcuni scienziati americani hanno stimato che la settimana tra il 15 ed il 22 novembre sia stata l’ultima con la concentrazione di CO2 nell’atmosfera inferiore a 400 ppm, concentrazione mostruosa se pensiamo al fatto che negli anni ’20 era pari a 290 ppm, negli anni ’50 a 315 ppm ed infine nei primi anni del 2000 era 365 ppm. L’anidride carbonica proviene da fonti naturali come il terreno e prima che si iniziassero ad usare i combustibili fossili (petrolio,carbone e gas fossili) veniva assorbita dalle piante durante la fotosintesi. Questo bilancio si è alterato in seguito ad un crescente utilizzo degli idrocarburi con conseguenze allarmanti come l’acidificazione dei mari e l’aumen

Balene, cambiamenti climatici e altre creature mitologiche

di Silvia Perrone 3^D In questi giorni (30 novembre-11 dicembre) si sta svolgendo la Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite, altrimenti detta COP21: 195 stati e l’Unione Europea riuniti a Parigi a discutere per trovare una soluzione ai cambiamenti climatici ormai in atto. Piuttosto importante come conferenza, dato che attori, politici, attivisti e testimoni diretti dei disastri causati dal riscaldamento globale cercheranno di giungere ad un accordo comune che ponga dei limiti da rispettare al fine di ridurre le emissioni di gas serra e, più concretamente, per mantenere la variazione della temperatura sotto i 2 gradi Celsius entro la fine del secolo. Ora, quello che possiamo fare riguardo a ciò che di preciso succederebbe se il clima cambiasse più di due gradi sono perlopiù congetture, quindi cercherò di tracciare un quadro abbastanza preciso delle cose che diamo per certe. La conseguenza più nota ed evidente è que

IL LATO (NON COSI') NASCOSTO DELL' ESTREMISMO ISLAMICO: BOKO HARAM

di Kadir Bssila 3^G Nessuno in Europa sembra darvi importanza. Ma in Nigeria e negli Stati ad essa confinanti opera una setta più numerosa e pericolosa dello Stato Islamico: si tratta di Boko Haram. Un'organizzazione militare che rivendica le proprie sanguinarie azioni in nome del Jihād, ma uccide e distrugge senza criterio né scrupoli, allo stesso modo - se non peggio - dell'ISIS. Che il 12 marzo scorso si è ufficialmente alleata con l'organizzazione guidata da Abubakar Shekau, fautrice, secondo le stime più alte, di oltre 13000 morti negli ultimi 6 anni. Già la costituzione del Califfato a Gwoza nel 2014 era stata una sorta di adesione allo stato Islamico. Ma Shekau, qualche settimana prima del video nel quale giura fedeltà all'IS, aveva già lanciato un appello ai grandi leader del terrorismo internazionale, a cui proponeva di portare il Jihad in l’Africa e instaurare la Umma, cioè l’unione dei territori nei quali risiede la comunità degli islamici. L'or