di Carlotta Frizzele 3aA
e Marta Cabras, 3aI
26
compagnie, 16 serate: il palio teatrale studentesco "Città di Udine - Ciro
Nigris" è tornato con i suoi appuntamenti che ci accompagnano dal 1972 e
che offrono ai ragazzi coinvolti un grande spazio di creatività e crescita. Il
sipario si è alzato il 26 aprile con il gruppo "Zagara", formato dai
giovani del Presidio di Libera "Cosimo Cristina", di cui molti i
marinelliani, che approda per la prima volta sul palco del Palamostre. Portano
in scena "Amara terra mia", uno spettacolo che profuma di arance, dà voce
a Giovanni Falcone e Rita Atria, si fa testimone di giustizia, facendoci così
percorrere la lotta antimafia dalle vie di Udine alla piazza di Palermo.In
questo esempio di teatro sociale, partecipano anche i ragazzi di Ospiti in
Arrivo dando il via al filo rosso di questa edizione: l'accoglienza. Le serate
si susseguono numerose con la partecipazione di diverse scuole della provincia. Il
30 aprile è la volta della compagnia "Retroscena!" e del
"Copernidrama". I primi, una garanzia in quanto a comicità ed
esperienza, propongono "L'ultima cera", una libera elaborazione che
unisce rievocazioni storiche e teatro di strada. Il gruppo del Copernico, con
coraggio, tenta una rivisitazione in bianco e nero di "Troilo e
Cressida", opera di Shakespeare. Infatti, in occasione del
quattrocentesimo anniversario della morte del noto drammaturgo, numerosi sono i
gruppi che omaggiano il suo lavoro ridando vita alle sue intramontabili opere.
La
rassegna continua con il Percoto e la loro versione della commedia di Dario Fo,
"Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri", interpretata con
grande maestria tra colpi di scena e un brillante umorismo basato sul gioco del
doppio. Segue poi l'aggrovigliata spensieratezza di "Our Fair
Ladies", rilettura dell'opera "Pigmalione", che lo Zanon riesce
a fare propria inserendo libere, ma decisive sequenze drammatiche al punto da
allontanare lo spettatore dall'idea del lieto fine che caratterizza il film. Lo
Stellini cambia approccio, rispetto agli anni precedenti, portando in scena la grande
energia della "Mostellaria" plautina mentre il 17 maggio termina
l'attesa per lo spettacolo del Malignani, che da sempre sorprende per
originalità e accuratezza. Quest'anno presentano "Re Lear"
cimentandosi nella tragedia shakespeariana analogamente al gruppo della nostra
scuola. I Mattiammazzo, infatti, portano in scena il "Macbeth",
cercando di sfatare il luogo comune creatosi attorno alla celebre opera, che la
vuole portatrice di sventura. Il dramma prende vita dalla profezia delle
streghe che dà il via ad una sanguinosa lotta di potere guidata dall'ambizioso
Macbeth e dalla sua spietata Lady. Tale lotta riflette gli scontri che si sono
susseguiti durante il percorso del gruppo, favoriti dall'elevato numero di
componenti. 39 sono i baldi giovani che quest'anno, guidati dall'estro della
coordinatrice Serena Di Blasio, salgono sul palco trasformando ogni cattivo
presagio in energia ed entusiasmo. Al Marinelli seguono gli spettacoli del
Deganutti e del Sello, che portano rispettivamente "Pinocchia" e
"Kill Caligola", risultati di un ottimo lavoro di precisione e
attenzione verso il ritmo. La serata conclusiva è quella del 28 maggio in cui
la compagnia "CCFT" omaggia il tema dell'accoglienza. La magia del
Palio ancora una volta non ha deluso le aspettative di tanti fedeli ragazzi che
si riuniscono nelle serate di ogni primavera, valorizzando questo piccolo
gioiello della nostra città.
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